giovedì 30 maggio 2013

La bellezza di Franca Rame

Guardo (per mia fortuna) pochissimo la televisione, per non dire mai. Così solo da un sito, Globalist.it, ho appreso che in occasione della morte di Franca Rame, avvenuta ieri a Milano, un servizio della giornalista Carola Carulli mandato in onda nel Tg2 delle 13, l'ha ricordata così: "Una donna bellissima Franca, amata e odiata. Chi la definiva un'attrice di talento che sapeva mettere in gioco la propria carriera teatrale per un ideale di militanza politica totalizzante, chi invece la vedeva coma la pasionaria rossa che approfittava della propria bellezza fisica per imporre attenzione. Finché il 9 marzo del 1973 fu sequestrata e stuprata. Ci vollero 25 anni per scoprire i nomi degli aggressori, ma tutto era caduto in prescrizione". Questa lettura mi ha suscitato delle amare riflessioni che vorrei condividere qui, in questo spazio dove si parla di "bellezza". Nella rievocazione del Tg2 lo stupro sembra quasi una conseguenza della bellezza di Franca Rame - per di più "ostentata" e "utilizzata" - e si omette di dire che i mandanti del sequestro e dello stupro furono alcuni ufficiali dei carabinieri della Divisione Pastrengo di Milano e che a compierlo furono cinque esponenti di estrema destra. Franca Rame andava punita per la sua attività politica nelle carceri con Soccorso Rosso, per essere la compagna di Dario Fo, ma soprattutto per essersi esposta pubblicamente sull'omicidio di Giuseppe Pinelli prima recitando in Morte accidentale di un anarchico e poi firmando insieme ad altri/e, nel 1971, la lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso in cui si chiedeva la destituzione di alcuni funzionari, ritenuti artefici di gravi omissioni e negligenze nell'accertamento delle responsabilità circa la morte di Pinelli, precipitato da una finestra della questura di Milano il 15 dicembre 1969, tre giorni dopo la strage di Piazza Fontana.

7 colpacci:

Di pari passo al servilismo è aumentata anche la banalità dei sedicenti giornalisti di quello che una volta era il servizio pubblico. Cascano veramente le braccia a sentir pronunciare tali bestemmie. Come quando accade un fatto di sangue e se, guarda caso il colpevole è uno di pelle nera o di un'altra etnia, il servizio comincia così "un extracomunitario- senegalese- immigrato irregolare" mentre se capita l'italiano non si dice "il piemontese" ma semplicemente se è uomo o donna.

Ieri ho sentito un servizio sulla signora Rame in cui per fortuna non si accostava lo stupro subito alla bellezza. Un servizio in cui si evocavano le sue parole quando si dimise dal senato dicendo "sono stanca di votare contro la mia coscienza". è questo che dovrebbe raccontarci una giusta informazione

Ma purtroppo non esiste più (parlo del mainstream) una giusta informazione, per non parlare della "storia" e della "memoria" ... Per questo è importante che esistano spazi come questo ed altri, anche se personalmente ogni tanto avverto una notevole stanchezza
Buona serata car@

Per chi non ha avuto la possibilità di vedere il video, ecco il bellissimo monologo di Franca Rame, "Lo stupro" che lei recitava spesso in teatro e che ebbe la forza di portarlo in televisione da Celentano nella trasmissione popolarissima, all'epoca, Fantastico del 1988.
https://www.youtube.com/watch?v=NXNmcBPR630

Bella dentro e bella fuori... di una bellezza sovversiva da impaurire quelli brutti dentro e brutti fuori, che quando hanno paura, diventano pericolosi.

Una donna con un coraggio eccezionale.

@ Grazie Marisa, ma sai che a me quel monologo mi fa stare male? Quasi non riesco a vederlo fino alla fine

@Sì Berica , è proprio così. La "bellezza" fa paura

@Lo penso anch'io Ambra

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