giovedì 17 novembre 2011

due cavalieri si avvicinano



la striscia qui sopra fa riferimento alla dichiarazione di jack weinberg, leader del movimento studentesco statunitense dei primi anni '60: allora la spinta vitale verso il cambiamento radicale della società era tutta in mano alle speranze dei più giovani, per cui se ne uscì con un: "non fidatevi di nessuno che abbia più di trent'anni". il 24 maggio scorso, bob dylan di anni ne ha compiuti 70, ma è sopravvissuto sia all'autore della striscia, sia al migliore interprete di una delle sue canzoni più famose, vale a dire all along the watchtower.

personalmente, non sono mai stato un grande fan di dylan: come per tutti i cantautori, è il testo quello che nelle sue canzoni ha la massima importanza, mentre io ascolto molto di più la musica piuttosto che il testo cantato, e la musica di dylan bè, non è  esattamente un miracolo di complessità armonica. ci sono però un paio di pezzi tra i suoi che apprezzo molto per la loro estrema forza evocativa, e all along the watchtower è uno di quelli.

vorrei leggere questo testo insieme a voi, e cercare di comunicarvi quello che mi fa venire in mente.

"ci dev'essere un modo per venir fuori da tutto questo",
disse il buffone al ladro:
"c'è troppa confusione,
"non riesco ad avere tregua.

"uomini d'affari bevono il mio vino
"contadini scavano la mia terra
"nessuno di loro ha una minima idea
"del valore di tutto questo"

immaginate una scena: due amici che parlano, forse a casa di uno dei due, forse in un locale mentre bevono qualcosa. a causa del loro status, condividono un destino intenso, ma vissuto ai margini della società; eppure sanno che in qualche modo ne fanno parte anche loro, contribuiscono alla sua esistenza e al suo funzionamento. il buffone dice: questa terra è anche mia, eppure qualcun altro la lavora e altri ancora ne godono i frutti. ma quando quelli si vogliono divertire, è da me che vengono. e perché io non dovrei avere dignità pari alla loro?

"non c'è motivo di prenderla così male",
disse con calma il ladro:
"in tanti, qui
"pensano che la vita non sia altro che un gioco.

"ma tu ed io la vita l'abbiamo vissuta
"e sappiamo che non è questo il nostro destino.
"perciò, non raccontiamoci balle
"ché s'è fatta una certa"

risponde il ladro: certo, certo, il disagio è chiaro, chiara l'analisi, chiare le cause e gli effetti. ma ricordati, caro mio, che la differenza fondamentale è tra chi la vita la scrive e chi invece se la fa raccontare dagli altri, in un passaparola che alla fine non ti fa capire quale fosse il messaggio iniziale. allora, lasciatelo dire da uno che, come te, ne ha viste tante: se vogliamo che le cose cambino, poche balle e rimboccarsi le maniche, prima che sia troppo tardi.

lungo la torre di guardia
i principi tenevano d'occhio i dintorni
mentre le donne andavano e venivano
come pure i servi a piedi nudi.

lontano, nel freddo,
un gatto selvatico ringhiava
due cavalieri si avvicinavano
e il vento cominciò a ululare.

c'è un castello, una città fortificata, guardie armate sulle torri. al suo interno, le normali attività quotidiane, con i servi che garantiscono l'agiatezza dei principi, che basano la loro ricchezza sullo sfruttamento del lavoro altrui. ma le due figure a cavallo che si avvicinano, nel freddo della notte, sono portatrici di una minaccia reale, percepita come tale dagli animali selvatici, e presagita anche dagli elementi stessi. due persone unite da un sentire comune e determinate a perseguire i loro scopi possono minare le fondamenta di un intero sistema.

lo fate insieme a me un paragone con la situazione che stiamo vivendo? bob dylan avrà anche settant'anni, ma quando scrisse questa ne aveva 27, e quindi fidedigno anche secondo il dettato di weinberg. e io ho una voglia di essere uno dei due cavalieri che si avvicinano minacciosi che non vi dico.

due parole (vabbè, facciamo tre) sulla versione di hendrix: vero che la mia ammirazione per il più famoso mancino di seattle sconfina nell'idolatria (tanto per capirci: ho la sua immagine tatuata sul polpaccio sinistro), ma in questo caso credo di non esagerare se dico che il lavoro che hendrix ha fatto sul pezzo gli ha infuso nuova vita, trasformandolo nel capolavoro che è diventato. l'arrangiamento è perfetto, i brevi assoli di raccordo tra una strofa e l'altra sono stati imitati da chiunque altro abbia fatto un'ulteriore cover del brano. e nelle 24 battute dell'assolo centrale, hendrix sfoggia tre stili chitarristici differenti: una prima parte estremamente psichedelica, con atmosfera rarefatta e sonorità spaziali grazie ad echi e riverberi aggiunti in post-produzione; una parte centrale in puro stile hendrix, con vasto dispiegamento di wah-wah che influenzerà definitivamernte la sonorità di frank zappa; la parte finale giocata più su rivolti ed estensioni degli accordi e più aderente a uno stile country, forse in omaggio all'autore.

e adesso, poche balle, ché s'è fatta un certa:





7 colpacci:

Oggi mi hai fatto un regalo meraviglioso, amo da morire questo brano! :-)*
Impossibile non scorgere una similitudine con il momento storico attuale....
Beh, Ganfione, mi ripeto: adoro la tua maniera di narrare i pentagrammi; e... un Jeff Buckley... no? :-)

ah-ah ginevra, sei stata poco attenta: ti è sfuggito questo

Brano di cui vi sono molte interpretazioni e molto evocativo
.
Lo sceneggiatore Alan Moore ha utilizzato le ultime strofe per accompagnare una delle tavole della graphic novel Watchmen.
Una nota, ho notato che spesso è stato tradotto gatto selvatico mentre mi pareva più corretto lince che a parer mio rende meglio.

Dici? Ah-ah, Ganfione... erano passati appena 12 minuti dalla pubblicazione del post! :-DDD

@sull'amaca: in effetti sì, wildcat è la lince americana; ho tradotto piuttosto a senso, leggendo il testo originale e immedesimandomi in uno scenario più europeo che americano, e devo quindi aver escluso di poter sentire una lince. già tanto che non ci abbia messo un bel lupo appenninico ;-)

Perfetta analisi, perfetto momento.
La bellezza di un punto in cui ancora c'è molto da scrivere, da rifare, da pensare.
La crisi è anche mancanza di orizzonti....

Hendrix è un dio che ha trascinato le folle ma che ancor oggi ammalia.
Belli i tuoi versi (di Dylan) carichi di un'attualità disarmante. Grazie

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