martedì 19 aprile 2011

Ho rubato...

...il primo giorno di primavera, in un turbine di vento fresco, colore nuovo, odore recente, canzone tenera. Il mondo si è fatto piccolo, per ricominciare a crescere.  (Juan Ramón Jiménez)

...una nota di Chopin,  che incominciava a farsi sentire leggerissima e poi cresceva, cresceva, cresceva, così che la melodia passava in seconda linea e invece ingrossava questa nota, sempre quella, sempre quella - proprio "mono-tono" -, sempre quella; e poi passava in secondo piano e poi ripassava in primo piano. E quando uno incomincia ad accorgersi di quella nota, capisce che il tema del pezzo è quella nota e non la melodia, e quella nota diventa come una fissazione. (...) E io ho capito improvvisamente, sentendo questo preludio di Chopin - dopo averlo sentito cento volte -, che questo è il senso della vita: il senso della vita è come quella nota, sempre quello, uniforme. Tutto il colore, tutta la varietà della vita è nell'apparenza; ma, pur essendo la varietà della vita, il colorito della vita, tutto nell'apparenza, non è quello il tema della vita. Quello che l'uomo vuole non è quello, quello che l'uomo aspetta non è quello: è piuttosto quella fissazione lì, che è il desiderio di felicità, il desiderio della felicità. Quella nota li è nella melodia ciò che nell'uomo è il desiderio della felicità, l'esigenza del cuore, vale a dire il punto di fuga. (Don Giussani)

...i colori di una tela,  blu, verde-violetto, verde e bianco, bianco, verde e bianco-rosa, come li aveva descritti Van Gogh in una lettera a suo fratello Theo spiegando che "il Mediterraneo ha lo stesso colore degli sgombri, vale a dire mutevole, non sempre si sa bene se è verde o violetto, non sempre si sa se c'è del bleu, perché a secondo del riflesso mutevole prende una tinta rosa o grigia". E in effetti, ogni volta che lo sguardo si spostava da un'onda alla spuma, dal cielo al mare, perdevo i colori e ne trovavo altri,  il verde diventava blu, allora ho provato a sfiorare l'azzurro ma si è stemperato nelle mani ed è fuggito impaziente di tuffarsi negli abissi per tornare su carico di nuove tonalità! E mentre i colori giocavano con me, lo sguardo si è soffermato sulle barche verdi, rosse, blu, così graziose che facevano pensare ai fiori. "Ci sta solo un uomo su queste barche, e non si riesce a pensarle in alto mare. Se la filano quando non c'è vento e tornano a terra se ce n'è un po' troppo".

...un ricordo perduto, sono discesa nella mia memoria e dalle vertigini di quell'abisso che pareva senza fondo, ho liberato quel ricordo, l'ho spogliato di ogni inutilità, di parole eccessive, di significati allargati, e l'ho affidato alla notte. Mentre lo seguivo nelle strade, nelle gocce, nel riflesso della luna, brillava come una moneta sotto la pioggia, probabilmente perché non lo avevo mai guardato se non, forse, in un sogno.

...l'orizzonte, quella linea che perde il confine, dove il cielo diventa mare e il mare cielo, acqua fusa d' un colore indefinibile d'azzurroverdeargento. Ne ho visti tanti, orizzonti, ma nessuno è come quello sul mio mare, una linea che incorpora lo sguardo. Quella mattina la tramontana aveva spazzato via ogni traccia di foschia, e nell'aria tersa e trasparente si disegnavano le montagne dell'Albania, ancora piene di neve, e sembrava una magia, che fossero comparse laggiù, dove c'è sempre il mare! Sapere che quelle montagne ci sono, anche quando non si riescono a vedere, è un invito a guardare oltre. C'è sempre un oltre, dopo l'orizzonte.

... la tovaglia del cielo,  e le stelle sono rimaste lassù ad aspettare il mattino dondolando su un alito di vento.

...i versi di una poetessa,
          .
          La vita - è il solo modo
          per coprirsi di foglie,
          prendere fiato sulla sabbia,
          sollevarsi sulle ali;
          .
          Un'occasione eccezionale
          per ricordare per un attimo
          di che si è parlato
          a luce spenta;
          .
          e almeno per una volta
          inciampare in una pietra,
          bagnarsi in qualche pioggia,
          perdere le chiavi tra l'erba;
          e seguire con gli occhi una scintilla nel vento;
          .
          e persistere nel non sapere
         
qualcosa d'importante. *










Confesso,
sono una ladra
di bellezza.






(ps. e poi ho rubato anche un paio di orecchini quando ero una ragazzina, in quel vecchio bazar in riva al mare, ma non mi pare una cosa tanto bella:)



* "Un appunto" di Wislawa Szymborska
versione integrale e originale QUI
Immagine: Maya Kokocinski Molero, Mendicante di bellezza

8 colpacci:

Che situazione pacificata e pacificante - pur nel tumulto di diversi passaggi drammatici - hai creato con questo post, FrammentAria. Grazie :-)

"...l'orizzonte" Sì lui, sul mare, e, quando visto dalle montagne, dalle mie montagne che sono le Alpi Marittime, la sua linea tra acqua e aria è in alto molto in alto e il mare prevale sul cielo.

ne hai rubata talmente tanta di roba che avresti potuto riempirci una decina di post.
comunque adesso vado alla polizia a sporgere denuncia :D

molto colorato il tuo post e la bellezza si adorna ti tanti colori...

Geniale il ollegamento dal tuo blog

Hai sparso frammenti mirabili cara... poesia (delle più belle) e immagini e musica che sprigionano libere! ;)

un bellissimo cortometraggio... letto di mattina col sole splendente e ascoltando il "mono-tono" di Chopin è sublime!

mi sembrava di essere lì con te! Grazie, mi hai donato una delizia!

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